recensioni - pino mongiello

pino mongiello
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le recensioni

VITA E MORTE NEL CASTELLO
ATTRAVERSO L’OBIETTIVO FOTOGRAFICO

aprile 2020, recensione sito www.castelli-fantasmi-leggende.it

I castelli che vediamo disegnati nei libri di fiabe sembrano fatti di marzapane ed hanno colori pastello. In qualche torre che si staglia verso il cielo sta spesso rinchiusa una fanciulla dagli occhi celesti e dai capelli d’oro.
Tutti i castelli hanno un segreto da nascondere; se così non fosse ne andrebbe della loro rispettabilità.
È dalla fanciullezza che mi porto queste convinzioni: le ho accumulate sfogliando pagine con illustrazioni fantasiose, ed anche ascoltando storie di avventure, di incantesimi e di magìe. ... continua


LO SCRITTOIO DI GUIDO GOZZANO

25 febbraio 2018,

Passando per Aglié, non si può non far visita al Meleto, la casa di famiglia abitata da Guido Gozzano agli inizi del Novecento, dove è ancora possibile cogliere l’eco delle sue poesie. Nelle stanze, oltre gli arredi, i ninnoli, le collezioni di farfalle, le foto di lui, della mamma, di Amalia Guglielminetti, della bella Otero, si possono vedere anche altre cose curiose: il pappagallo impagliato, il modellino in avorio di una pagoda, il beauty personale del poeta. Non mi è dato sapere se nella villa vi sia una biblioteca che conservi qualche suo manoscritto. Basta, però, portare con sé una raccolta delle sue poesie, sfogliarne le pagine, attraversare il giardino e incamminarsi ... continua

ALINARI: paesaggi italici nella Divina Commedia

10 aprile 2017, recensione dal sito www.gruppo2009.it

Tra i ricordi della Divina Commedia che mi giungono dagli anni di scuola, quelli che evocano il paesaggio italico non sono tra gli ultimi di una ipotetica lista degli “oggetti” del poema. La cosa è facilmente spiegabile: non vi è città in Italia che non abbia una via o una piazza intitolata al sommo poeta e, addirittura, non c’è luogo, anche il più romito, che non ne testimoni il passaggio o la sosta effettuati lungo il suo tormentato esilio. Dante avrà davvero visto tutti i luoghi che menziona nelle terzine delle sue tre cantiche immortali? Non possiamo esserne certi dal momento che non esistono conferme... continua

A LISBONA SULLE ORME DI PESSOA

22 ottobre 2016, recensione dal sito www.gruppo2009.it

Se Fernando Pessoa (1888-1935) potesse vedere la sua tomba, oggi, ne sarebbe probabilmente sorpreso. Le sue spoglie non giacciono più nel cimitero dei Prazeres, dove furono collocate nel 1935, anno della sua morte, ma nel monastero dos Jeronimos, dove furono traslate nel 1985, nelle cui mura riposano i grandi della Patria, Vasco da Gama e Luìs de Camões. Lui tra i grandi! Lui che, in vita, aveva lasciato trasparire ben poco di quella che si scoprirà, poi, come una vasta e multiforme produzione letteraria, trovata stipata in un baule. Lui, non laureato, che si era dedicato alla professione di modesto corrispondente estero, senza conquistarsi una scena pubblica, ed era stato... continua

VIAGGIO IN ARMENIA

8 luglio 2015, recensione dal sito www.gruppo2009.it

In Viaggio in Armenia (1930), di Osip Mandel’stam, ed. Adelphi, ho trovato il riscontro alle molte impressioni che mi si formavano nella mente quando, nel 2014, calpestavo quella terra pre-caucasica e ne scoprivo il paesaggio. Già negli anni Trenta lo scrittore scriveva: «Ovunque capitassi incontravo l’inflessibile volontà e la ferma mano del partito bolscevico. L’edificazione socialista sta diventando per l’Armenia una sorta di seconda natura». Per quel che mi riguarda, anche dopo lo scioglimento dell’Unione sovietica, dismesse ormai le fabbriche dell’industria pesante, ho potuto vedere quanto condizionante continui ad essere il rapporto di dipendenza economica dell’Armenia dalla Russia... continua

SONO NATO NEL CAOS. I DUBBI INQUIETI DI PIRANDELLO

29 maggio 2014, recensione dal sito www.gruppo2009.it

Come non sentirsi stregati dalla terra e dal mare di Sicilia?
Gli aromi tutti, provenienti dai lidi salati dei litorali e dai mille arbusti che allignano sui pendii, si accumulano, si concentrano e, così fusi, si lasciano trasportare come una lieve nuvola che inebria i pensieri, e invita a sognare. Ricordate Kaos, il poeticissimo film dei fratelli Taviani, che offre e svela per immagini di rara bellezza e intensità alcune novelle di Pirandello? In particolare, ho in mente le scene che rimandano ai suoi struggenti Colloqui con i personaggi, quelle con i bimbi che scendono balzellando da una montagna polverosa di bianchissima pomice e si immergono tra le onde... continua


VIAGGIO TERRESTRE E CELESTE DI MARIO LUZI

11 maggio 2014, recensione dal sito www.gruppo2009.it

“Quello è un paesaggio quasi ascetico. E’ un paesaggio dove non leggi la linea di demarcazione tra il finito e l’infinito. Sembra che il pensiero ti scorra e cerchi di sconfinare dal limite” – diceva Mario Luzi nella conversazione che tenni con lui nel febbraio 2000 (ne nacque poi un’intervista sulla Felicità, pubblicata da Vannini, Bs). E quando gli dissi che a me le Crete sembravano dolci e materne, subito mi fermò: “Nel Canto salutare uso la parola matria parlando di questo paesaggio morbido e rotondo che sa di maternità”.
Ogni volta che torno in quel mare di dune è, per me, come rientrare nel grembo della natura. Lo guardo con rispetto e stupore... continua



ISTANBUL. SUL BOSFORO CON PAMUK
DOVE LA TRISTEZZA E LA GIOIA S’INCONTRANO

27 aprile 2014, recensione dal sito www.gruppo2009.it

Un viaggio organizzato ha i suoi vantaggi ma anche tanti limiti. Alla fine, lascia sempre una quantità di aspettative non soddisfatte. Se poi la guida che ti accompagna ha più di una riserva mentale e non ha letto Pamuk, allora Istanbul la vedi solo con gli occhi del turista distratto e consumista; ti sfuggono i suoi umori e le sue pulsioni intime e profonde.
Metti la classica gita sul Bosforo, per esempio. Se non avessi appuntato le pagine che lo descrivono, dove emerge un crogiuolo di ricordi personali, familiari, storici, messi insieme da Orhan Pamuk nel suo splendido racconto della città ... continua



NEL DELTA DEL PO SULLE ORME DI GIANNI CELATI
ULTIME VISIONI DI UN PAESAGGIO SELVATICO

7 aprile 2014, recensione sito www.gruppo2009.it

“Verso la foce…”
Sono in viaggio lungo il corso del Po, in cerca di uno sbocco al mare, dove è possibile lasciarsi afferrare da immagini, sogni, ricordi, progetti. Sulle orme di Gianni Celati, prendo appunti mentre mi inoltro a piedi, o in barca, nei meandri del delta del grande fiume. Nelle frequenti soste, sottolineo i concetti che mi paiono più affini, quali emergono dalle pagine dei suoi “diari”, dai suoi “documentari imprevedibili”, dalle annotazioni pubblicate in catalogo, a commento delle foto ... continua



PROSPETTIVA NEVSKI

30 marzo 2014, recensione sito www.gruppo2009.it

Quando lo zar Pietro I il grande decise di fondare Pietroburgo (la città di Pietro), correva l’anno 1703. A progettarla e costruirla vi accorsero anche architetti e maestranze italiane. Ne uscì, alla fine, una città decisamente aperta alle influenze europee. E, tuttavia, questo concentrato di varietà architettoniche conserva ancor oggi un fascino tutto suo, sia d’estate che d’inverno, irrigidita dal ghiaccio o adagiata tra gli azzurri delle sue acque fluenti e il blu del cielo, o anche sotto la luce dall’apparenza metafisica e misteriosa delle notti bianche.
A Pietroburgo morì in duello Aleksander Puškin nel 1837. A Pietroburgo era giunto, nel 1828, dalla natia Ucraina, Nikolaij Gogol’... continua


Tonino Guerra: “L’aria diventa più chiara quando ridi”

13 marzo 2014, recensione dal sito www.gruppo2009.it

I castelli che vediamo disegnati nei libri di fiabe sembrano fatti di marzapane ed hanno colori pastello. In qualche torre che si staglia verso il cielo sta spesso rinchiusa una fanciulla dagli occhi celesti e dai capelli d’oro.
Tutti i castelli hanno un segreto da nascondere; se così non fosse ne andrebbe della loro rispettabilità.
È dalla fanciullezza che mi porto queste convinzioni: le ho accumulate sfogliando pagine con illustrazioni fantasiose, ed anche ascoltando storie di avventure, di incantesimi e di magìe. Di castelli ... continua


LUOGHI DELLA POESIA DI GIORGIO CAPRONI
SULL’ORLO DEL SILENZIO E DEL VUOTO

27 gennaio 2014, recensione dal sito www.gruppo2009.it

Il maestro elementare Giorgio Caproni usava spesso la rima con i suoi piccoli allievi. Durante la lezione suonava anche il violino (oggi custodito al teatro Goldoni di Livorno) per educare l’orecchio dei ragazzi alla voce magica dello strumento, ma anche alla melodia e, più in generale, alla dimensione della musica, fatta di ritmi, di pause, di riprese, di silenzi. Il suo primo insegnamento lo esercitò in Val Trebbia, negli anni Trenta, tra Loco di Rovegno e Fontanigorda, dove i boschi sono popolati di fate e di castagni, e dove conobbe il suo primo, luttuoso amore, Olga Franzoni, ma dove conobbe poi anche colei che ... continua



D’ANNUNZIO “PRIORE IN PECCATO DI GOLA”

19 novembre 2013, recensione dal sito www.gruppo2009.it

Volendo avvicinarmi, in qualche modo, al poeta che meno avevo studiato nella mia carriera scolastica, ho colto l’occasione del 150° anniversario della sua nascita (D’Annunzio fu anche insignito della cittadinanza onoraria della mia città, Salò, nel 1923) per cercare di scoprire quale rapporto egli avesse avuto con il cibo: argomento, peraltro, oggi molto di moda. Dico subito che il suo fu un rapporto seduttivo, dove la componente dell’eros era essenziale. Ho dunque prodotto un libriccino (pp. 128 tra testo e foto) che “G9”, insieme ad “Arti edizioni” di Brescia, ha deciso di collocare tra le proprie pubblicazioni.
Entrando nella sala da pranzo della Prioria, al Vittoriale ... continua



FRANCA GHITTI - VELE

anno 2001, dal volume edito dalla Compagnia della stampa

Cosa c’è di più leggero ed aereo di una vela spiegata che si staglia tra acqua e cielo? Forse un uccello, o una nuvola corsara. O, più ancora, la massa d’aria carica di foglie e spruzzi schiumosi sollevata e mossa dal vento. E di più pesante di un’ancora di ferro che blocca il natante che, pure, vorrebbe scivolare sull’acqua e prendere una direzione? Non so. Forse nemmeno un macigno! Proviamo a ribaltare i termini. Immaginiamo una vela di ferro. Non ne ricaviamo un’immagine stordita, assurda, massificata, ma ancora una volta la riscopriamo aerea, leggera, persino elegante, nella sua struttura primitiva, sempre che...continua

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